Zarpos è molto più di uno studio di fotografia analogica: è un rifugio per coloro che cercano un’esperienza autentica. Fondato da Marco Loi, fotografo professionista, Zarpos rappresenta un tributo alla fotografia analogica ed alle antiche tecniche che ne hanno plasmato l’essenza. Lo studio concentra la sua attività sulla fotografia analogica ed offre supporto a fotografi ed appassionati ad essa.

Marco si definisce umilmente un “ciabattino” della fotografia, un artigiano che lavora con cura e dedizione ad ogni scatto. Il progetto Zarpos nasce dopo anni di immersione nel mondo della fotografia, quando Marco decide di abbracciare l’analogico come via di fuga dalla frenesia della fotografia digitale. Nella pratica della fotografia analogica, ogni scatto è un’opera d’arte progettata con attenzione e pazienza.
Cambiare inquadratura o regolare il fuoco richiede tempo e precisione. Per padroneggiare questa forma d’arte è necessario un profondo bagaglio di conoscenze tecniche, chimiche e metodologiche.

Marco, animato da una profonda passione, ha imparato sulla propria pelle che la soluzione ai problemi che possono sorgere durante il processo di creazione richiede esperienza, impegno e anche un considerevole investimento in materiali. Per lui, Zarpos non è solo un’attività commerciale, ma un’autentica missione per preservare e celebrare l’arte della fotografia analogica.
Se vuoi saperne di più sullo studio di fotografia analogica Zarpos, ti invito a visitare il suo sito web: zarpos.it

Zarpos – fotografia analogica: il logo
Il simbolo scelto per rappresentare l’attività dello studio Zarpos consiste nella sintesi grafica della “Stenopeika” di Marco; lo strumento fotografico che utilizza la maggior parte delle volte.
Questa rappresentazione avviene attraverso il solo utilizzo di quadrilateri. L’alternanza tra pieni e vuoti evoca il soffietto del banco.
Il logotipo, che accompagna il simbolo, è in un carattere tipografico italiano, elegante e dalla forte connotazione storica; caratterizzato anch’esso da un forte contrasto, in questo caso tra le aste e le grazie.
Oltre al logo, sviluppato in differenti versioni, ho progettato il biglietto da visita, il timbro e la vetrofania per l’ingresso del laboratorio.
