L’etichetta di un vino è come il biglietto per una destinazione. Questa ci porta in località Li Cuponi, ad Arzachena, tra i filari ed i graniti della cantina Tibulas. Una piccola cantina che opera con profondo rispetto per la natura.
La cantina Tibulas infatti si occupa della terra in maniera tradizionale, utilizzando diserbanti naturali e curando manualmente viti ed uva.
Infine, effettua scrupolosi controlli che consentono di trasportare il terroir fino al bicchiere.
Ricamo è un’isola dei nuraghi IGT: un blend di uve rosse, fermentato in tini di rovere per un anno ed affinato in bottiglia per 8 mesi.
Buon viaggio!
Il compito dell’etichetta è di rappresentare la cura che c’è dietro il prodotto.
Le etichette, in carta goffrata, sono stampate con un solo colore pantone (amaranto) con il nome del vino, della cantina e le cornici in rilievo.
La cornice dell’etichetta contiene l’immagine del dandelio stilizzato, il simbolo della cantina, ripetuta lungo tutto il perimetro.
Al tatto queste etichette risultano ruvide fino al punto in cui le dita incontrano la nobilitazione, la cui superficie è liscia, creando l’effetto sorpresa.
Allo stesso modo, alla vista, la superficie dell’etichetta appare ruvida, mentre guardandola controluce le superfici nobilitate appaiono traslucide.
Oltre alle due etichette è stata progettata anche la velina, per avvolgere le bottiglie, in cui è riprodotto un pattern formato dal simbolo della cantina ripetuto.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la collega Elvira del Monaco.
Le foto sono di Andrea Mignogna.