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Corsivo: calligrafia e tipografia


Parlando del corsivo, prima di immaginarlo riprodotto in tipografia, è stato la prima forma di calligrafia: la Capitale Romana che potremmo definire uno stampatello maiuscolo. Utilizzato per realizzare iscrizioni su pietre e marmi ed in seguito anche per la scrittura; uno degli esempi più noti è l’iscrizione alla base della Colonna Traiana a Roma.

Parallelamente alla scrittura ufficiale si diffonde un’alternativa, adottata dalle attività commerciali nella quotidianità che, data la semplificazione dei segni, consente di scrivere più rapidamente: il corsivo minuscolo. Alcuni esempi di questa sono visibili nelle iscrizioni sui muri di Pompei.

L’attuale scrittura corsiva nasce nel tardo medioevo per opera degli umanisti ed ha una rapida e duratura espansione in tutta Europa. È una scrittura elegante, leggibile e di rapida esecuzione.

Il corsivo nella stampa tipografica

A seguito dell’invenzione della stampa a caratteri mobili, introdotta da Johannes Gutenberg (1455), l’incisore Francesco Griffo ha l’idea di riprodurre (attraverso la tipografia) la scrittura corsiva, usata dalla cancelleria papale e dagli umanisti dell’epoca.

Inventa così il “corsivo” noto all’estero come italico, contraddistinto da una lieve inclinazione verso destra.

Nel 1500 Aldo Manuzio effettua le prime prove di stampa nella propria tipografia a Venezia. Egli utilizza il nuovo stile tipografico nell’edizione delle Bucoliche di Virgilio del 1501, il primo libro interamente stampato in corsivo. La sua compattezza, ed il fatto che alcune lettere siano unite tra loro attraverso delle “legature” consente l’introduzione di libri di dimensioni ridotte, dando origine a quello che oggi viene definito formato “tascabile”.

Il corsivo: calligrafia e tipografia oggi

Attualmente, nella progettazione grafica, il corsivo possiede un funzione segnaletica: serve per mettere in risalto alcune frasi (o parole) all’interno di un testo, o per indicare vocaboli o modi di dire stranieri.

Si può tranquillamente affermare che il valore del corsivo vada ben oltre l’estetica. Ha infatti contribuito a cambiare la storia dell’editoria, permettendo l’introduzione delle edizioni tascabili ed ha reso i libri, e quindi il sapere, accessibili a chi in precedenza non poteva permetterseli.

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